Nell’ambito della progettazione, realizzazione, installazione e utilizzo dei sistemi di stoccaggio utilizzati in ambito lavorativo coesistono diverse fonti normative, tra cui le norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008) e le norme tecniche UNI EN specifiche (tra cui UNI EN 15512, UNI EN 16681, UNI EN 15635, UNI 11636).
La tipologia di scaffalatura metallica più comune, quella definita “porta pallet regolabile” (APR). Spesso si fa riferimento alle scaffalature metalliche come ad attrezzature di lavoro, con riferimento alla definizione del D.Lgs. 81/08.
È corretta questa definizione?
La norma UNI EN 15629:2009 “Specifiche dell’attrezzatura di immagazzinaggio” nell’introduzione al punto 0.1 riporta[1]:
0.1 Scaffalature pesanti e scaffalature a ripiani (leggere) come attrezzatura da lavoro
Nel definire i requisiti di progetto per scaffalature pesanti e scaffalature a ripiani (leggere) si dovrebbe partire da una adeguata conoscenza della legislazione nazionale in materia di attrezzature da lavoro. Tale legislazione è basata sulle direttive europee:
- a)89/391/CEE: “Concernente l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro”;
- b)89/655/CEE: “Concernente i requisiti minimi di sicurezza e di salute per l’uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori durante il lavoro”.
La presente norma europea dovrebbe essere considerata unitamente all’applicazione e alla manutenzione dell’attrezzatura di immagazzinaggio (vedere EN 15635).
Pertanto, sebbene la norma UNI EN sembri definire la scaffalatura come un’attrezzatura di lavoro, la definizione specifica andrà calata, per indicazione della stessa norma appena citata, nella legislazione nazionale di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (nel caso italiano il D.Lgs. 81/08 e s.m.i.).
La definizione di attrezzatura di lavoro in ambito salute e sicurezza sui luoghi di lavoro è contenuta nel D.Lgs. 81/08 nell’Art. 69, che in apertura del Titolo III Uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale Capo I – Uso delle attrezzature di lavoro, riporta:
- a) attrezzatura di lavoro: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto, inteso come il complesso di macchine, attrezzature e componenti necessari all’attuazione di un processo produttivo, destinato ad essere usato durante il lavoro.
La definizione di attrezzatura di lavoro contiene dei riferimenti ad aspetti funzionali che l’attrezzatura così definita deve avere e che chiaramente non sono riscontrabili nella scaffalatura metallica, uno fra tutti il fatto che è realizzata con componenti destinati ad attuare un processo.
Il datore di lavoro ha la responsabilità di individuare il PRSES ovvero la persona che esegue le ispezioni visive, conferendogli l’autorità, l’autonomia e le responsabilità come richiesto dalla UNI EN 15635.
Il PRSES è il responsabile delle ispezioni visive e ha il compito di svolgerle direttamente oppure coordinarle in caso siano eseguite da personale incaricato e istruito. Tutte le attività di ispezione visiva devono essere registrare dal PRSES.
corso aggiornamento/approfondimento salute e sicurezza
Corso Sicurezza delle scaffalature e ruolo del PRSES (corso qualificato AIFOS)
formatore: Ing. LUCIO FATTORI
in aula e collegamento a distanza in videoconferenza
La norma indica, come periodicità di riferimento per l’esecuzione delle ispezioni visive, una cadenza settimanale. È fondamentale che la frequenza venga adattata dal datore di lavoro sulla base dell’analisi dei rischi del magazzino, come previsto dalle norme per la sicurezza nei luoghi di lavoro, con il supporto del PRSES. È opportuno, quindi, che vengano programmate e svolte ispezioni ad intervalli prefissati per poi aumentarli, se le condizioni lo consentono, o ridurli qualora necessario.
Le ispezioni visive hanno come scopo:
– verificare lo stato di mantenimento della scaffalatura nelle condizioni di sicurezza richieste;
– verificare la presenza e l’efficacia della segnaletica e dei dispositivi di protezione;
– individuare danni non segnalati tramite resoconto immediato nel corso dell’attività giornaliera.
Le norme tecniche considerano anche la necessità che siano svolte ispezioni svolte da un esperto validatore. Il loro scopo è valutare, con un livello di competenze tecniche avanzato, la sicurezza globale della scaffalatura e del suo ambiente circostante. Le competenze dell’esperto validatore devono essere accertate dall’utilizzatore della scaffalatura e devono essere adeguatamente comprovate e documentate.
Le ispezioni devono essere svolte almeno ogni 12 mesi e, secondo quanto richiesto dalla UNI EN 15635, l’esperto validatore deve predisporre un registro che evidenzi in modo efficace la proposta di azioni correttive.
[1] Il PRSES è la persona responsabile della sicurezza dell’attrezzatura di immagazzinaggio nominata dalla direzione con la responsabilità di mantenere in sicurezza il funzionamento del sistema di stoccaggio del magazzino. Il PRSES deve avere competenze adeguate a svolgere tale compito.
[1] Il testo in lingua originale riporta (stralcio):
0.1 Racking and Shelving as work equipment
When specifying the design requirements for racking and shelving, there should be an awareness of national legislation regarding work equipment. …