PREMESSA:
Negli ambienti di lavoro è facile trovare delle scaffalature metalliche utilizzate per lo stoccaggio di merci e prodotti. Spesso, però, alle scaffalature non viene dato il giusto peso nellâottica della valutazione (e della riduzione) dei rischi presenti in azienda.
Lâutilizzo delle scaffalature espone i lavoratori ad alcuni potenziali pericoli che, se non posti sotto controllo attraverso corretti comportamenti, si possono tradurre in danni quali:
- schiacciamento, lesioni e traumi di varia natura e gravitĂ a seguito di caduta del materiale riposto (instabilitĂ )
- schiacciamento, lesioni e traumi di varia natura e gravitĂ a seguito di un improvviso cedimento strutturale della scaffalatura (errata installazione / mancata verifica di mantenimento / superamento delle portate / rottura per urto con attrezzature di movimentazione)
- caduta a terra delle persone in caso di arrampicamento sulla scaffalatura o nel caso di sollevamento delle stesse col carrello elevatore o transpallet
- caduta a terra delle persone in caso di arrampicamento sulla scaffalatura o nel caso di sollevamento delle stesse col carrello elevatore (o transpallet)
Ă pertanto necessario che il datore di lavoro valuti nella maniera corretta i rischi legati alla presenza di scaffalature e rispetti alcuni obblighi.
PUNTO 1. – CLASSIFICAZIONE DELLE SCAFFALATURE:
Il mercato offre la possibilitĂ di acquistare molteplici tipologie di scaffalature con elementi strutturali che possono differire. Eâ quindi necessario capire, in prima battuta, che tipo di scaffalatura si abbia in azienda o di quale tipologia si necessiti per la propria attivitĂ .
La Commissione per gli interpelli (in particolare nellâinterpello n.16/2013Â del 20/12/2013), prendendo spunto dalla âGuida alla sicurezza delle scaffalature e dei soppalchiâ edita dallâACAI, ha classificato le scaffalature in:
- scaffalature leggere (scaffalature da negozio o commerciali, scaffalature da archivio, scaffalature da magazzino);
- scaffalature medie e pesanti (cantilever, drive in, drive trough, portapallet);
- scaffalature molto pesanti (magazzini portacoils, portalamiere con portata per piano â ogni livello di ciascuna luce â da 5t a 20t);
- magazzini dinamici a gravitĂ Â (magazzini dinamici pesanti con rulli in acciaio per pallet, magazzini dinamici leggeri con rulli in materiale plastico per scatole, contenitori ecc.);
- magazzini ed archivi automatizzati (magazzini per capi appesi o stesi, magazzini o archivi rotanti verticali, magazzini o archivi rotanti orizzontali, magazzini traslanti verticali, magazzini con traslo-elevatore);
- archivi e magazzini mobili o compattabili (compattabili leggeri, compattabili pesanti);
- scaffalature autoportanti (veri e proprio edifici che sorreggono il tetto di copertura dellâedificio);
- scaffalature leggere con passerelle multipiano (dotate di passerelle utilizzate per il passaggio di lavoratori).
SCAFFALATURE INTESE COME MACCHINE
Sempre secondo lâinterpello n.16/2013 del 20/12/2013, le scaffalature metalliche non vengono considerate come attrezzature di lavoro a meno che non rientrino nella definizione di âmacchineâ, ai sensi del D.lgs. 17/2010 (punto a) del comma 2 dellâart. 2 del D.lgs. 17/2010), come avviene per le scaffalature automatizzate. Tali scaffalature, pertanto, devono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie (art.70, comma 1, D.lgs. 81/08). Inoltre devono essere installate ed utilizzate in conformitĂ alle istruzioni dâuso, devono essere oggetto di idonea manutenzione in modo da garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza, devono essere corredate da apposite istruzioni dâuso e libretto di manutenzione e deve essere tenuto e aggiornato il registro di controllo (art. 71, comma 4).
SCAFFALATURE INTESE COME ELEMENTI DI ARREDO
Le scaffalature NON automatizzate vengono annoverate semplicemente come arredi dei luoghi di lavoro. Le scaffalature ânon automatizzateâ, in quanto considerate come arredi, devono rispettare le indicazioni dellâallegato IV del D.lgs. 81/2008, in particolare:
- devono essere stabili e possedere una soliditĂ che corrisponda al loro tipo di impiego e alle caratteristiche ambientali (p.to 1.1.1 dellâAll.IV);
- devono avere, su una parete o in un altro punto ben visibile, la chiara indicazione del carico massimo ammissibile per unitĂ di superficie, espresso in kg/m2Â (p.to 1.1.3 dellâAll.IV);
- i carichi (depositati sulla scaffalatura) non devono superare tale massimo e devono essere distribuiti razionalmente (p.to 1.1.4 dellâAll.IV).
Corso Sicurezza delle scaffalature e ruolo del PRSES (corso qualificato AIFOS)
PUNTO 2. â CONTROLLO DELLO STATO DELLE SCAFFALATURE:
Al fine di garantire il mantenimento nel tempo delle adeguate condizioni di sicurezza è necessario ricorrere alle specifiche indicazioni di cui al Fabbricante (Manuale di montaggio, uso e manutenzione) e alle Norme di buona tecnica, ove presenti.
Per quanto concerne le scaffalature sono disponibili numerose norme tecniche che vanno a disciplinare differenti ambiti, tra cui la progettazione, lâinstallazione, la manutenzione, etc.. Nello specifico, andremo ad esporre n. 2 Norme tecniche, utili per pianificare le attivitĂ di corretta gestione/mantenimento delle condizioni di conformitĂ :
- Norma UNI EN 15635:2009 âSistemi di stoccaggio statici di acciaio â Utilizzo e manutenzione dellâattrezzatura di immagazzinaggioâ. Prescrive che lâazienda che utilizza scaffalature debba individuare, nominare e preparare adeguatamente una persona responsabile della sicurezza delle attrezzature di stoccaggio presenti al proprio interno (PRSES). Prescrive inoltre lâobbligo di ispezioni periodiche, ad intervalli non superiori ai 12 mesi.
- Norma UNI 11636:2016 âScaffalature industriali metalliche â Validazione delle attrezzature di immagazzinamentoâ . Definisce gli stati di uso di una scaffalatura in acciaio durante la sua vita nominale. La vita nominale è definita come il numero di anni nei quali la scaffalatura, soggetta a manutenzione ordinaria, è utilizzata per lâuso previsto.
La Norma UNI EN 15635:2009 fornisce pertanto gli accorgimenti per una corretta gestione pratica delle scaffalature, tramite i passaggi di seguito riportati:
- Nomina del PRSES (persona responsabile della sicurezza dellâattrezzatura di immagazzinaggio), il quale deve:
- essere istruito sulle modalitĂ per identificare e contattare il fornitore e sul mantenimento delle scaffalature allo stato dâesercizio in sicurezza;
- conoscere le attivitĂ svolte nel magazzino (fattori per la scelta e progettazione dei sistemi di stoccaggio) e i pericoli associati sulla base di una valutazione dei rischi;
- adottare precauzioni per evitare o limitare i pericoli con istruzioni e/o cartelli.
- ESECUZIONE DELLE ISPEZIONI:
- Ispezioni con RESCONTO IMMEDIATO: attivitĂ svolta dai lavoratori che, rilevato un danno, informano immediatamente il PRSES. I lavoratori devono essere informati su come effettuare le attivitĂ di carico e scarico merci su/dalle scaffalature, sui rischi connessi a tali attivitĂ e sullâimportanza di segnalare criticitĂ . Ă opportuno che le segnalazioni non si limitino ai danneggiamenti, ma anche alle situazioni di pericolo rilevate. LâattivitĂ deve essere constante.
- Ispezioni VISIVE: attivitĂ svolta e registrata dal PRSES (es. mediante check-list dedicata). Gli intervalli di verifica sono stabiliti dal datore di lavoro in funzione della valutazione dei rischi (partendo da unâindicazione settimanale della norma UNI EN 15635.
- Ispezioni di UN ESPERTO VALIDATORE: attivitĂ svolta e registrata da un esperto validatore per valutare la sicurezza globale della scaffalatura e dellâambiente circostante. AttivitĂ svolta almeno ogni 12 mesi come previsto dalla norma UNI EN 15635. Tale ispezione prevede le seguenti fasi:
- controllo documentale della scaffalatura;
- verifica conformitĂ delle unitĂ di carico;
- verifica adeguatezza attrezzature per la movimentazione;
- verifica idoneitĂ scaffalatura per lâimpiego richiesto;
- ispezione visiva delle condizioni generali del magazzino;
- ispezione visiva delle scaffalature;
- identificazione e registrazione dei danni rilevati;
- valutazione del rischio del danno osservato, realizzata secondo uno schema definito e riportato allâinterno della UNI EN 15635;
- ricerca delle cause del danno osservato;
- proposta di azioni correttive;
- trasmissione di tutte le informazioni ai responsabili dellâazienda e del magazzino in forma efficace.
LâESPERTO VALIDATORE o anche il FORNITORE della scaffalatura si occupano anche di verificare/attestare la âvalidazioneâ della scaffalatura stessa (UNI 11636:2016). Per validazione si intende mettere a confronto lo stato in cui verte la scaffalatura (es. stato iniziale, cambio di unitĂ di carico, cambio della geometria di carico, cambiamento di componenti danneggiati, etc.) con gli aspetti tecnici di stabilitĂ /soliditĂ che dovranno essere garantiti, proprio a fronte degli eventuali cambiamenti a cui potrĂ andare incontro la stessa scaffalatura:
- Validazione STATICA: Verifica della capacitĂ portante della scaffalatura allo stato attuale, in assenza di danni e in seguito a corretto utilizzo. Deve essere rilasciata dal fornitore o da esperto validatore con opportuna documentazione.
- Validazione di MONTAGGIO: Verifica della corretta installazione rispetto a specifiche di progetto, istruzioni di montaggio e disposizioni per lâuso sicuro. Deve essere rilasciata dal fornitore o da un esperto validatore tramite il ÂŤDocumento di corretta installazioneÂť come previsto dalla UNI EN 15635.
- Validazione DOCUMENTALE: Verifica dellâesistenza e congruenza dei documenti richiesti dalle norme per lâuso. Deve essere rilasciata da un esperto validatore con opportuna documentazione. I documenti richiesti per la validazione sono:
- relazione di calcolo o documento con validitĂ contrattuale che identifichi configurazioni ammesse e relative portate;
- disegni di progetto o documento con validitĂ contrattuale che identifichi le configurazioni della scaffalatura come installate;
- identificazione dei componenti;
- le targhe di portata correttamente installate e coerenti con le configurazioni in essere;
- il manuale di montaggio, uso e manutenzione;
- lâattestazione di corretto montaggio o documento equivalente;
- il registro delle ispezioni e degli interventi di manutenzione.
- La validazione DâUSO della scaffalatura è invece una valutazione globale che recepisce le singole valutazioni parziali. Deve essere rilasciata dal fornitore o da una persona competente con opportuna documentazione. Le Verifiche necessarie per la validazione dâuso sono:
- controllo degli elementi strutturali e degli accessori (ispezioni);
- conformitĂ della validazione statica;
- conformitĂ della validazione di montaggio;
- conformitĂ della validazione documentale;
- verifica dellâesistenza delle condizioni di uso sicuro.
In conclusione, per una corretta gestione delle scaffalature è opportuno organizzarsi sia internamente, con lâidentificazione di uno o piĂš PRSES (da garantire adeguata formazione) e il coinvolgimento dei lavoratori cosĂŹ da velocizzare il flusso delle informazioni inerenti il livello di sicurezza delle stesse, sia esternamente, con il supporto di professionisti del settore che, mediante ispezioni specifiche, forniscano un adeguato supporto tecnico.
a cura dott. Luca Rolih